I Problemi delle Donne riguardo al Digiuno

12 marzo 2025

Il digiuno (Ṣawm) è il secondo pilastro fondamentale dell’Islam. È un atto di culto che mira alla purificazione dell’anima, alla sua disciplina e al rafforzamento della pazienza. Dal punto di vista linguistico, la parola “Ṣawm” significa astenersi e trattenersi dal compiere un’azione. Nella terminologia islamica, il digiuno consiste nell’astenersi dal cibo, dalle bevande e dai rapporti coniugali dall’alba (Fajr) fino al tramonto (Maghrib), con l’intenzione di adorare Allah.

L’essenza del digiuno

Il digiuno si completa rispettando queste tre condizioni essenziali. Tuttavia, l’astensione dal cibo, dalle bevande e dai desideri fisici non è che un simbolo della più ampia necessità di evitare ogni tipo di peccato. Come disse il Santo Profeta (pace e benedizioni di Allah siano su di lui):

“Chi non abbandona la menzogna e la pratica della menzogna, Allah non ha bisogno che egli rinunci al suo cibo e alla sua bevanda.”
(Bukhari, Kitāb al-Ṣawm)

Il digiuno e le sue condizioni per le donne

Il digiuno di Ramadan è obbligatorio per ogni musulmano adulto, sano di mente e in buona salute, sia uomo che donna, purché non si trovi in viaggio. Per il malato e il viaggiatore, Allah ha concesso la possibilità di recuperare successivamente i giorni di digiuno persi. Coloro che sono permanentemente malati o troppo anziani per digiunare, così come le donne incinte e in allattamento che non riescono a digiunare per un lungo periodo, possono compensare il digiuno con il versamento della fidya (un atto di espiazione in forma di carità).

Il digiuno e il ciclo mestruale

Una questione frequente riguarda le donne e il digiuno durante il periodo mestruale. Se una donna inizia il ciclo mestruale durante il digiuno, deve interromperlo immediatamente. Dopo la fine del ciclo e una completa purificazione, potrà riprendere il digiuno. I giorni di digiuno persi possono essere recuperati in un qualsiasi momento dopo il Ramadan.

A questo proposito, Hazrat Khalifatul Masih V (Allah lo assista) in una lettera del 30 aprile 2020 ha spiegato:

“Il Sacro Corano definisce questa condizione naturale della donna come ‘أَذًى’ (un disagio). L’Islam ha quindi dispensato la donna dall’osservanza delle preghiere e del digiuno in tale periodo. Perciò, appena il ciclo mestruale inizia, il digiuno si interrompe automaticamente. Solo dopo che il periodo sarà completamente terminato e la donna sarà ritornata in uno stato di purezza, potrà riprendere il digiuno.”
(Tratto da Risposte alle Questioni Fondamentali, vol. 24, Al-Fazl International, 4 dicembre 2021)

Il digiuno per le donne in gravidanza, in allattamento e nel periodo post-partum (Nifās)

Dal punto di vista medico, una donna in queste condizioni è equiparata a una persona malata e, di conseguenza, è dispensata dal digiuno.

Hazrat Aisha (Allah sia soddisfatto di lei) ha narrato che durante il tempo del Santo Profeta (pace e benedizioni di Allah siano su di lui), le donne che non potevano digiunare a causa del ciclo mestruale erano tenute a recuperare i digiuni in un momento successivo.
(Sunan Ibn Mājah, Kitāb al-Ṣiyām)

Lo stesso vale per la donna nel periodo di Nifās (sanguinamento post-partum): non può digiunare finché non si è completamente purificata. Una volta terminato il periodo di Nifās, dovrà recuperare i digiuni persi.

Per quanto riguarda le donne in stato di gravidanza e allattamento, si riporta che il Santo Profeta (pace e benedizioni di Allah siano su di lui) disse:

“Allah ha concesso al viaggiatore la possibilità di ridurre la preghiera e ha esentato dal digiuno le donne incinte e in allattamento.”
(Tirmidhi, Abwāb al-Ṣawm)

Queste donne potranno quindi recuperare i giorni di digiuno non osservati dopo il termine del loro stato. Se ne hanno la possibilità, è raccomandato versare la fidya, come compensazione per l’assenza dal digiuno durante il mese benedetto di Ramadan. Se non possono pagare la fidya, il recupero dei digiuni sarà sufficiente.

Facilitazioni per il digiuno

Hazrat Khalifatul Masih IV (Allah abbia misericordia di lui) ha spiegato:

“L’adorazione è legata alla compiacenza di Allah, non alla mera resistenza fisica. Il digiuno non è imposto per infliggere sofferenza fisica, ma ha obiettivi spirituali. Perciò, quando Allah dice di non digiunare in determinate condizioni, bisogna accettare la Sua decisione. E quando Allah dice di digiunare, allora bisogna osservarlo. Il Corano afferma: ‘Chiunque tra voi sia malato o in viaggio, digiuni in un altro periodo dell’anno’ (Sura al-Baqara, 2:185). Allah desidera per voi la facilità e non la difficoltà. Non dovete pensare che il sacrificio fisico renderà Allah più compiaciuto. Dio desidera solo che seguiate i Suoi comandamenti e non che vi imponiate difficoltà inutili.”
(Khuṭba Jumuʿa, 19 gennaio 1996)

Se una donna alterna periodi di gravidanza e allattamento per diversi anni consecutivi, può pagare la fidya se ne ha la possibilità. In seguito, se la sua salute glielo permette, è comunque raccomandabile recuperare i digiuni persi.

Hazrat Mirza Bashiruddin Mahmud Ahmad (Allah sia soddisfatto di lui) ha affermato:

“Se una persona non ha potuto digiunare per un motivo valido e in seguito Allah gli concede la forza per farlo, dovrebbe recuperare i digiuni, anche poco a poco, finché non avrà completato quelli persi.”
(Al-Fazl, 8 marzo 1961)

Tuttavia, per gli anziani e coloro affetti da malattie croniche, per i quali il digiuno in futuro non sarà mai possibile, è sufficiente versare la fidya senza necessità di recuperarli.

Conclusione

Il mese di Ramadan è un periodo di benedizione, riflessione e crescita spirituale. Possa Allah concederci tutti la capacità di trarre beneficio da questo mese nel miglior modo possibile. Āmīn.

(Scritto da Amna Noreen, Germania)Tradutto da Al-Fazl di 12 marzo 2025

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